«C’è un altissimo tasso di suicidi tra gli agenti in pensione. Mi sentirei meglio se si dimenticasse della sua pistola. Ma non ci riesce, vero?»
Sembra passata una vita da quando Bill Hodges ha letto quelle parole. Quand’era? 2009? Forse 2010. Gliele aveva scritte ancora su carta Brady Hartsfield (alias: Mr. Mercedes), prima che tra i due – ex poliziotto il primo e criminale psicotico il secondo – nascesse una fitta corrispondenza via internet.
Era una mattina del 2009 quando Brady Hartsfield, a bordo di una Mercedes grigia, chiaramente rubata, si era lanciato sulla folla in cerca di lavoro radunata al City Center. Otto persone erano morte, altre erano rimaste ferite. E il criminale non era mai stato trovato. Fino a quando non aveva deciso di farsi vivo con Bill Hodges, dando così il via a una vera e propria caccia all’uomo. La conclusione? Brady si era beccato un colpo in testa, che l’aveva spedito dritto a un centro di traumatologia cranica. Non si era più svegliato.
È una mattina del 2016 quando Bill Hodges, poliziotto in pensione ormai vicino alla settantina, si reca da un medico per capire da dove proviene quel dolore che lo tormenta da un po’ di tempo. Ma poco prima del suo turno arriva una telefonata: è Peter Huntley, il suo ex collega, che lo chiama per avvertirlo di un omicidio-suicidio legato al caso di Brady. Una delle vittime è Martine Stover, una donna rimasta paralizzata dopo essere stata travolta dalla Mercedes, nel 2009.
E se dietro a tutto questo ci fosse ancora Brady? Già una volta aveva spinto una donna al suicidio. E ci aveva tentato anche con Bill. Sembra impossibile, come ipotesi, ma purtroppo è tutto vero. Perché Brady, in tutti questi anni, è stato vittima di esperimenti che gli hanno donato poteri sovrumani e pericolosissimi. E ora è tornato, pronto a portare a termine quello che aveva iniziato, e a scatenare la sua vendetta.
Da tempo noi fan di Stephen King aspettavamo questo libro, il capitolo finale della trilogia iniziata con Mr. Mercedes, il romanzo che aveva dato il via a un nuovo filone narrativo nella grande produzione del Re: l’hard-boiled. In quest’ultimo lavoro, lo scrittore americano dona alle atmosfere poliziesche dei due titoli precedenti il tocco horror di cui è maestro. E se il secondo capitolo – Chi perde paga – non aveva soddisfatto fino in fondo le nostre aspettative, stavolta possiamo dire che il risultato è davvero sorprendente.
Titolo: Fine turno
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2016
Titolo originale: End of Watch
Traduttore: Giovanni Arduino
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Il mio libro preferito di Stephen King è questo: https://wwayne.wordpress.com/2014/04/18/misteri-e-segreti/. L’hai letto?
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Ciao! No, “Buick 8” non l’ho ancora letto. Però sono d’accordo con te sul fatto che gli elementi horror (o paranormali in generale) sono pretesti per parlare di uomini e di vita. Prendi “It”, per esempio, che è praticamente un libro sull’amicizia, oppure “Shining”, dove descrive benissimo la caduta la caduta di un uomo nella pazzia.
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In effetti IT e Buick 8 sono due libri in cui emerge in modo molto evidente la vera anima di King, che è prima di tutto uno che scrive sulla vita, e poi un autore horror.
Colgo l’occasione per segnalarti anche questo splendido film, che ha un antagonista più Kinghiano che mai: https://wwayne.wordpress.com/2016/10/02/ti-amo-ancora-wendy/. Grazie per la risposta! 🙂
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Sembra proprio interessante. Me lo segno tra i film da vedere. Grazie del consiglio!
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Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Buone visioni, e buone letture! 🙂
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Ahahahah! D’accordo. Anche a me ha fatto molto piacere la tua visita. Grazie!
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