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Recensione: Il pesce che scese dall’albero

La dislessia è certamente un impedimento, ma se si riescono a trovare il modo e i mezzi per seguire la propria strada, si può trasformare in un talento

Francesco è sempre stato un bambino intelligente e curioso, spesso più degli altri. Amava inventarsi giochi di ruolo strani e complessi in cui coinvolgeva i suoi due amici più fidati, poteva vantare una proprietà di linguaggio davvero sviluppata e non aveva alcun timore per la consecutio temporum. Quello che lo spaventava, però, era la matematica. Era una specie di mostro, che sbucava dal buio per aggredirlo con tutti quei numeri e quei simboli quasi incomprensibili, pronti a sovrapporsi l’uno all’altro, a rendersi divisibili e sottrarsi e scomporsi. Ma anche leggere ad alta voce davanti a tutta classe aveva il suo lato spiacevole: ogni volta era una sofferenza vedere tutte quelle lettere accavallarsi e sapere di avere bisogno di troppo tempo per riconoscerci una parola. E le tabelline, poi, quelle non le ha mai imparate, così come ha sempre avuto difficoltà a leggere l’ora e a memorizzare l’ordine dei mesi.

Il pesce che scese dall'albero - Francesco Riva - Review

È stato un sollievo, per lui, quando gli hanno detto che era dislessico, oltre che disgrafico, disortografico e soprattutto discalculico. Finalmente tutti i problemi e le fatiche della scuola trovavano un senso e una spiegazione. Era giunto il momento di mettere a tacere quelle maestre che lo consideravano pigro e svogliato, e quella voce nella sua testa che gli ripeteva in continuazione di essere stupido. La lotta contro sé stesso che viveva ogni giorno trovava una tregua, non doveva più convivere con la continua certezza di sbagliare e il timore di non potersi fidare della propria testa.

Convivere con la dislessia non è stato comunque facile. C’erano i compagni da affrontare, c’erano maestre e professori che spesso mettevano i bastoni fra le ruote (non tutti, sia chiaro, alcuni erano disponibili e attenti e sapevano ascoltare e coinvolgere). Ma Francesco ce l’ha fatta, è riuscito a trasformare un ostacolo in un grande talento. Forse è stato merito del teatro, quel luogo dove poteva sentirsi a casa ed esprimere tutto sé stesso. Forse del buddismo, che l’ha aiutato a trovare il potenziale dentro di sé e gli ha insegnato la via migliore per crescere e fiorire. Forse dei suoi genitori, che l’hanno sempre sostenuto e hanno creduto in lui, senza pretendere i classici risultati scolastici e concedendogli la possibilità di sbagliare e correggersi. Forse è stato un insieme di tutto questo e molto altro.

In questo libro che è un po’ autobiografia, un po’ raccolta di aneddoti e un po’ racconto di formazione, Francesco ci parla in prima persona della sua esperienza di “grande dislessico” (come gli piace definirsi). Pagina dopo pagina, conosciamo meglio la sua vita e le sfide che ha dovuto affrontare: le sue fatiche a scuola e le sue esperienze all’estero, la sua passione per il teatro e la decisione di frequentare un’accademia per attori, a Roma.

È ancora giovane, Francesco, è nato nel 1993, ma è grande abbastanza da aver iniziato a muovere i primi passi come attore, mettendo in scena uno spettacolo che parla di lui e della dislessia. Si intitola DiSlessiA… Dove Sei Albert? e proprio come questo libro cerca di trovare un modo accessibile per spiegare a tutti che cos’è questo disturbo di cui in Italia si conosce ancora poco o niente. Francesco ci spiega che la dislessia non è una malattia. Non ci sono medicine o elisir miracolosi che possono scacciarla per sempre. Ma ci sono le persone che ci stanno vicino ogni giorno, che ci vogliono bene e che fanno del loro meglio per renderci la vita un po’ meno complicata. E ci siamo noi, con la nostra forza di volontà e il nostro ottimismo, con la voglia di dimostrare che siamo molto di più di un’etichetta e che sappiamo uscire rafforzati da una condizione che sembra portare solo qualcosa di brutto e negativo. L’esperienza di Francesco ci insegna che la vita non ci mette mai davanti qualcosa che non siamo in grado di gestire. E che ogni difficoltà è un’occasione per guardare il mondo da una diversa prospettiva, per imparare a conoscere i propri limiti e trovare un modo per superarli. Per diventare ogni volta un po’ più grandi.

Se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido

(Albert Einstein, dislessico)


Il pesce che scese dall'albero - Francesco RivaTitolo: Il pesce che scese dall’albero
Autore: Francesco Riva
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2017
Pagine: 166
Prezzo: 16,00

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1 commento

  1. Tiziana says

    Questo libro lo dovrebbero leggere tutti in modo particolare coloro che a volte si divertono a prendere in giro le persone con difficoltà di linguaggio. E credetemi sono ancora in tanti a essere così stupidi nel non capire questo. Bellissimo libro, bravo l’autore.👏 Tiziana

    Piace a 1 persona

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