Timothy Top è tornato! Gli scaffali per ragazzi delle librerie e delle fumetterie (per ragazzi) si arricchiscono di una storia che partecipa alla discussione su temi attualissimi, come l’immigrazione, la diversità e il bullismo.
Un romanzo ironico e delicato sul coraggio di essere sé stessi.
È arrivata la prima indagine di Florian Bates! Ha dodici anni, adora la pizza e gli involtini primavera. Frequenta la seconda media, è membro del consiglio studentesco e del club di scarabeo, e ha tutta l’intenzione di fare i provini per entrare nella squadra di calcio.
Ah, sì, e lavora anche per l’F.B.I. Quasi dimenticavo di dirlo.
Tra gli scaffali delle librerie italiane arriva L’albero delle bugie. Vincitore del Costa Book Award, uno dei più importanti premi letterari inglesi e candidato alla Carnegie Medal.
Era iniziato tutto con La quinta onda. Poi la storia era proseguita con Il mare infinito. E ora ecco L’ultima stella, l’ultimo romanzo della trilogia di Rick Yancey. È qui che si deciderà il destino della Terra.
Arriva in Italia l’edizione integrale di Octave, che raccoglie i quattro capitoli originali. Scritto da David Chauvel e disegnato da Alfred, questo capolavoro del fumetto francese per ragazzi è pubblicato in Italia da Tunué, nella collana Tipitondi.
Arriva la nuova collana DeA Classici. Un progetto per racontare ai lettori young adult le più belle storie amore della letteratura universale.
Dall’autrice vincitrice della CILIP Carnegie Medal, Sarah Crossan, un romanzo sulle emozioni e sulla capacità di amare.
Mentre ero lassù con Uman, sul promontorio sferzato dal vento e levigato dalla schiuma del mare, mi sono sentita piena di vita come mai prima d’allora. Era come se sulla superficie di quell’oceano ci si aprissero tutte le possibilità, come se potessimo fare qualsiasi cosa avessimo voluto, andare ovunque avessimo desiderato, essere chiunque avessimo sognato di essere.
Per quasi un giorno e mezzo, ci ho creduto.
Un sorriso da bambina illuminò il viso di Hama, e un brivido scosse Bo. Durò solo un attimo, pochi secondi fragili, incantevoli, rubati alle ossessive esigenze della Fabbrica. Ma bastò a ricordarci una cosa essenziale: lo stesso fuoco che bruciava nel ventre dei forni ci bruciava ancora nelle vene. Contrariamente a quanto credevamo, non eravamo morti.
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