Recensione: Non so chi sei ma io sono qui
È lì che ho visto il post di Blu. Mi pare fosse un pensiero sulla solitudine. Parlava di come sia possibile memorizzare i gesti di qualcuno senza arrivare mai a conoscerne i pensieri. Di come le persone siano simili a case con enormi stanze e minuscole finestre.
Parlava della sensazione di essere così esposto. Di essere così esposto e al tempo stesso nascosto nel tuo essere gay. Leggendo quella parte, ho provato paura e imbarazzo, ma c’era anche un tranquillo battito di eccitazione. Non so spiegare come mi sono sentito quando l’ho letto. Dovevo conoscerlo e basta.