L’estate scorsa, poco prima che nostro figlio partisse per il college, mia moglie mi svegliò nel cuore della notte. Subito pensai che fosse per i ladri. Da quando ci eravamo trasferiti in campagna bastava uno scricchiolio, uno schiocco, un fruscio a farla trasalire. Io cercavo di rassicurarla: sono i caloriferi, dicevo, le travi che si contraggono o si espandono, le volpi. Sì, volpi che si portano via il laptop o le chiavi della macchina! rispondeva, e restavamo sdraiati con le orecchie tese. C’era sempre il pulsante dell’antifurto, accanto al letto, ma non mi pareva il caso di usarlo, col rischio di dar fastidio a qualcuno… ai ladri, per esempio. Non sono particolarmente coraggioso, né dotato di un fisico imponente, ma quella notte guardai l’ora – le quattro e qualcosa – sospirai, sbadigliai e scesi di sotto, scavalcando il nostro inutile cane. Mi trascinai di stanza in stanza e dopo aver controllato porte e finestre risalii in camera. «È tutto a posto» dissi. «Dev’essere l’aria nei tubi dell’acqua». «Ma di che stai parlando?», fece Connie, tirandosi …