L’estate, si sa, è tempo di viaggi. C’è chi si prepara a partire e chi è già arrivato. Chi non è ancora giunto a destinazione e chi è già tornato. Chi resterà a casa e chi viaggerà con la fantasia.
Questi libri sono per tutti loro. Libri che raccontano di viaggi reali o fantastici, avventurosi o divertenti. Ma in tutti c’è la consapevolezza che ogni viaggio significa scoperta. E crescita.
Oliver e le Isole Vagabonde
di Philip Reeve, con illustrazioni di Sarah McIntyre
Oliver Crisp è figlio di due intrepidi esploratori, e a soli dieci anni ha già viaggiato in lungo e in largo per il mondo. Così, quando la sua famiglia decide di stabilirsi in una tranquilla cittadina di mare per lui è un vero sollievo: basta avventure, almeno per un po’!
Ben presto, però, i suoi genitori scompaiono misteriosamente. Insieme a nuovi amici – un vecchio albatros brontolone, una sirena miope e una timida “isola galleggiante” di nome Rocky – Oliver esplorerà il nascosto mondo sottomarino: tra concorsi di parrucconi, alghe sarcastiche, isole vagabonde e l’incontro con strane creature marine, riuscirà a ritrovare i suoi genitori?
Una storia di amicizie, avventure ed esplorazioni imprevedibili, una lettura irresistibile e di grande divertimento.
Il sentiero smarrito
di Amélie Fléchais
Una grande caccia al tesoro organizzata durante il campo invernale. Tre ragazzini sicuri di vincere.
Mister so-tutto-io, il suo fratellino che si immagina di essere un robot e il loro amico figlio di un cacciatore si addentrano nella foresta muniti di cartina e prendono una scorciatoia convinti di arrivare primi. Per scoprire in breve che… si sono persi!
Per i tre è l’inizio di un viaggio magico in un luogo abitato da creature fantastiche: cervi giganti, volpi in bicicletta, orchi con i rami e fate dalle intenzioni ambigue.
I magnifici disegni di Amélie Fléchais, che uniscono influenze europee e giapponesi, ci accompagnano nel cuore di una vera e propria fantasmagoria in grado di lasciarci completamente stupefatti.
Ogni cosa è illuminata
di Jonathan Safran Foer
Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente ebreo americano intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti.
Ad accompagnarlo, il coetaneo ucraino Alex, della locale agenzia “Viaggi Tradizione”, suo nonno – affetto da una cecità psicosomatica ma sempre al volante della loro auto – e un cane puzzolente, chiamato Sammy Davis Jr. Jr..
Il racconto esilarante, ma a tratti anche straziato, del loro itinerario si alterna a una vera e propria saga ebraica, che ripercorre la storia favolosa di un villaggio ucraino dal Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti.
Un viaggio immaginoso aggrappato ai fili della memoria, fili impregnati di vita vera, storie d’amore, vicende tragiche e farsesche. Un modo tutto nuovo di rileggere il passato per illuminare il nostro presente.
Tre uomini in barca
di Jerome K. Jerome
Tre amici, un cane, una barca e un fiume (il Tamigi, per la precisione). Quale modo migliore per distrarsi e godersi un po’ di relax?
E allora si salpa per un’avventura divertente, carica di imprevisti, da vivere con il sorriso sulle labbra. Un grande classico dell’umorismo inglese.
Il giro del mondo in ottanta giorni
di Jules Verne
“Un vero inglese non scherza mai su una cosa seria come una scommessa.”
Il giro del mondo in ottanta giorni è forse il più noto tra i romanzi di Jules Verne, fonte di numerosi adattamenti televisivi e cinematografici. Il protagonista è un inglese vittoriano di nome Phileas Fogg che, per scommessa con i soci del suo club londinese, si imbarca nell’avventura di fare il giro del mondo in non più di ottanta giorni. Alla base della sua certezza vi è la convinzione tipica dell’Europa del suo tempo di aver domato il mondo, tanto da poter programmare ogni tappa solo sulla base degli orari ferroviari e di navigazione ufficiali. Fogg non è un normale turista, non è interessato alle bellezze dei luoghi che attraversa, ma a raggiungere in modo efficiente il suo obiettivo. Ad affiancarlo nell’impresa il domestico Jean, detto Passe-partout, che lo aiuterà a risolvere gli imprevisti che incontrerà nel suo tour.
Riuscirà Fogg a vincere la scommessa?
Lo hobbit
di John R.R. Tolkien
“Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore.”
Lo hobbit è il libro con cui Tolkien ha presentato per la prima volta, nel 1937, il foltissimo mondo mitologico del Signore degli Anelli, che ormai milioni di persone di ogni età, sparse ovunque, conoscono in tutti i suoi minuti particolari. Tra i protagonisti di tale mondo sono gli hobbit, come Bilbo Baggins, eroe di questa storia, che il grande “mago bianco” Gandalf coinvolgerà in un’impresa apparentemente disperata: la riconquista del tesoro custodito dal drago Smaug.
Bilbo incontrerà così ogni sorta di avventure, assieme ai tredici nani suoi compagni e a Gandalf, che appare e scompare, lasciando cadere come per caso le parole degli insegnamenti decisivi. E il ritrovamento, apparentemente casuale, di un anello magico è il germe della grande saga che Tolkien proseguirà nei tre libri del Signore degli Anelli (La Compagnia dell’Anello, Le due torri e Il ritorno del re), illuminando nel suo durissimo senso un tema segreto de Lo hobbit: cosa fare dell’Anello del Potere?
Olga di carta. Il viaggio straordinario
di Elisabetta Gnone
Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello ma con una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d’aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso?
La saggia Tomeo, barbiera del villaggio, sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell’infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi.
Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di trasformarla in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: Olga s’imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare a remi. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare.