Un Canto di Natale
Charles Dickens
Come tutte le grandi storie, Un canto di Natale ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarietà umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell’incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una città degradata, e soprattutto un magico regalo di Natale che trasforma il gelo e il buio dell’egoismo e dell’avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. Riprendendo fra le mani Un canto di Natale ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi. Ritornano alla memoria, alla rinfusa, il batacchio della porta con il volto di Marley, il tacchino fumante, il carro da morto sulla scala gelida, e perfino lo Zio Paperone di Disney, Uncle Scrooge, diretto discendente dello Scrooge di Dickens. Ma se nessuno può toglierci il piacere di questi frammenti di ricordi, è pur vero che le forme in cui un testo si sedimenta nella memoria ci allontanano dalla sua specificità, dal senso di una origine e di una appartenenza. Questa “edizione speciale” di Un canto di Natale vuole aiutarci a ritrovare in noi il senso di tale appartenenza. “Speciale” è la presenza del testo originale inglese, che ci restituisce il dono impagabile di una scrittura che tocca i registri più svariati del grottesco e del comico, del tragico e del sentimentale, in una scansione rapidissima (lo spazio è quello di una notte) di tempi e di modi. E “speciale” è la passione della curatrice e traduttrice che, nella sua lunga e profonda consuetudine con Dickens e con i suoi molteplici registri e generi, ci guida a riconoscervi la familiarità di temi e di figure e al tempo stesso scoprirne la specificità e l’unicità.
Sentieri sotto la neve
Mario Figoni Stern
«E a sera, attorno al fuoco, fumando rinviato forte, ci raccontavamo storie e vicende della vita […]. Lassù la montagna è silenziosa e deserta. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi».
Questo è un libro intriso di memoria. Seguendo con fedeltà le tracce degli uomini, non arrendendosi alle ragioni del tempo, ogni racconto trae in salvo con uguale magia qualcosa o qualcuno: i tanti nomi della neve, un pastore solitario che parla con amore alle sue pecore, paesaggi scomparsi, la storia di un popolo, un giovane legnarlo la cui esistenza è sconvolta dall’apparizione di una strega bellissima e impietosa, una famiglia di caprioli, un focolare intorno al qual di raccolgono vivi e morti intrecciando rimpianti e speranza, e poi i tanti intensissimi ricordi personali: l’infanzia, la guerra, la prigionia. I ricordi si coagulano in frammenti o si dilatano in narrazioni estese di grande potenza, come quella che apre il libro, incentrata sulla lunga marcia verso casa di un uomo uscito dal Lager, gracile e scheletrico che arranca tra i relitti lasciati dalla guerra.
Sentieri sotto la neve è una raccolta di voci che si alzano contro il silenzio incombente da più parti sulla nostra storia e sulla nostra identità. Quelle voci raccontano gli eventi inauditi he appartengono al passato di tutti noi, compreso chi non c’era, ma narrano anche di luoghi dimenticati, di lingue antiche, di una fauna e di una flora in continua trasformazione, di tutto quanto insomma occorre nominare e descrivere con cura affettuosa perché esista ancora, e per sempre.
Rover salva il Natale
Roddy Doyle
Si sta avvicinando il 25 dicembre e Rudolph, la renna più forte e più veloce, che sa orientarsi a occhi chiusi tra le stelle, è in sciopero. Babbo Natale sa che c’è solo un animale in grado di sostituire Rudolph: un cane di nome Rover. Riuscirà l’astuto elfo inviato da Babbo Natale a convincere il cane più furbo del mondo a lavorare gratis per una notte intera?
Neve
Orhan Pamuk
Nella città di Kars, al confine tra Turchia, Armenia e Georgia, alcune giovani ragazze si sono uccise, a quanto sembra perché costrette a togliersi il velo nelle aule dell’università. Il poeta Ka, esule turco in Germania, inviato a Kars per un reportage, inizia a indagare, tormentato dal confronto tra Occidente e Islam. Intanto la neve, indifferente alle passioni umane, continua a cadere.
Investita da una tormenta di neve, la città è un miscuglio di etnie e fazioni politiche. Ci sono turchi, curdi, georgiani, nazionalisti laici e integralisti religiosi. C’è la polizia segreta, c’è l’esercito e ci sono i terroristi islamici. Ka inizia la sua indagine, mentre la neve continua a cadere e le strade vengono chiuse. Kart è isolata. In città, Ka rivede dopo diversi anni Iper, una compagna di università molto bella. Ka se ne innamora e sogna di portarla con sé in Germania. Per realizzare questo sogno, farà di tutto. La situazione precipita quando una compagnia di teatro mette in scena un dramma degli anni Venti, scritto in sostegno della laicità dello Stato fondato da Atatürk, dove una donna, coraggiosamente, brucia il chador in pubblico. Durante lo spettacolo alcuni giovani del liceo religioso inscenano una protesta. E la serata finisce nel sangue. Ka viene coinvolto suo malgrado. E uno spettatore imparziale, ma molto confuso. Non sa nemmeno rispondere alla domanda: credi in Dio? Sostiene che a Kars ha ritrovato Allah, ma poi l’unica cosa che gli interessa è la ricerca, molto occidentale, della felicità. Il dilemma di Ka ruota intorno al confronto tra Occidente e Islam.
Il Natale di Poirot
Agatha Christie
A Natale, secondo la tradizione, le famiglie che sono state separate tutto l’anno, dopo aver messo da parte ogni contrasto, si riuniscono per festeggiare. Tutto questo, però, a volte ha solo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. Come fa notare un acuto osservatore del carattere umano come Poirot: “A Natale c’è molta ipocrisia… e lo sforzo per essere amabili crea un malessere che può essere in definitiva pericoloso”. Quasi a dimostrare la validità di questa riflessione, la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé tutti i figli e i nipoti, anche quelli che un tempo si erano ribellati a lui e lo avevano abbandonato, si trasforma ben presto in dramma. A farne le spese è proprio il vecchio patriarca, misteriosamente assassinato alla vigilia di Natale in una stanza chiusa dall’interno. Ma è possibile che l’assassino sia proprio un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti avevano un motivo per volere la sua morte. Un caso complicato, ma nessun criminale può sperare di ingannare il grande Poirot. Scritto nel 1939, l’epoca d’oro del giallo classico, Il Natale di Poirot è un romanzo di grande suggestione nel quale la Christie ha utilizzato, con eccezionale bravura, tutti gli elementi più tipici della sua narrativa.
Sotto i venti di Nettuno
Fred Vargas
Una giovane donna uccisa con tre ferite di arma da taglio, una catena di omicidi tutti uguali che affiora dal passato. Sul cammino di Adamsberg, lo svagato commissario che ama zigzagare tra deduzioni che ai più paiono del tutto incongrue, c’è il misterioso Tridente. Il commissario sa chi è l’assassino, ma anche il Tridente conosce Adamsberg. E torna, come il suo peggiore fantasma, per metterlo davanti all’unico nemico di cui avere paura: se stesso. Adamsberg stavolta è davvero nei guai.
Odd e il Gigante di Ghiaccio
Neil Gaiman
Odd non è stato esattamente baciato dalla fortuna: ha perso il padre durante una spedizione in mare, è zoppo e come se non bastasse deve affrontare un inverno molto più lungo e freddo del solito. Ma Odd non perde mai il sorriso, e questo fa imbestialire ancora di più gli abitanti del villaggio vichingo, già provati dall’infinita attesa della primavera.
A Odd non resta che rifugiarsi nel bosco, dove incontra un orso intrappolato nella cavità di un albero, una volpe e un’aquila: solo dopo aver liberato l’orso scoprirà che dietro le sembianze dei tre animali si nascondono gli dei Thor, Loki e Odino, trasformati in creature terrene e cacciati da un terribile gigante di ghiaccio, che con l’inganno è riuscito a entrare nella città degli dei.
Odd si offrirà di aiutare le tre divinità a riprendersi la loro dimora, ma dovrà affrontare il gigante e riportare finalmente la primavera al villaggio.